Depressione, non solo farmaci: fondamentale il contesto ambientale

Non vi è dubbio che la depressione sia diventata una delle malattie del secolo. Con oltre 322 milioni di persone colpite in tutto il mondo, secondo una stima dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), la depressione si sta trasformando in una vera e propria emergenza da non sottovalutare. I farmaci sono di sicuro importanti per poterla combattere, ma non vanno esclusi altri fattori che possono essere allo stesso modo, se non di più, decisivi.

Depressione: cause e sintomi
Le cause possono essere molteplici e di diversa natura (fattori ambientali e familiari, insorgenza di malattie, insofferenza fisica legata all’alimentazione o sonno e persino fattori genetici ed ereditari, che possono rendere un soggetto predisposto o più vulnerabile al sopraggiungere di questa malattia). Proprio perché è complesso inquadrarne le cause e quindi intervenire miratamente e tempestivamente per contrastarle, i sintomi non vanno mai trascurati. Mai minimizzare stanchezza cronica, disturbi del sonno, angoscia, sbalzi d’umore e così via.

Cura e terapia
Contrastare la depressione si può e, ad oggi, la medicina e la psicoterapia hanno fatto passi da giganti. Il primo step, però, non può mai prescindere dalla consapevolezza del paziente e dal sostegno e accettazione del contesto ambientale che lo circonda. Il farmaco fa la differenza, senza dubbio. Ma come spiega Igor Branchi, affiancato nell’indagine dai colleghi dell’Università La Sapienza di Roma, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’ateneo di Zurigo (Svizzera) – non risulta sempre efficace. Il 30/40 per cento dei pazienti, infatti, non mostra una significativa risposta ai farmaci più comunemente utilizzati (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).

Come mai?

Le cause possono essere diverse ma, come si ipotizza, questi farmaci inducono a un aumento della suscettibilità agli stimoli ambientali, che quindi diventano parte integrante del trattamento e fondamentali per il suo esito. Ecco perché, in conclusione, ad oggi la combinazione della terapia farmacologica con la terapia cognitivo-comportamentale risulta essere la più efficace nella cura della depressione e nella preservazione a lungo termine dei suoi benefici.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]